Quando si parla di dietetica è importante tenere ben in mente che questa è una disciplina che si basa sì sulla conoscenza approfondita della teoria ma che rimane sempre ed indissolubilmente legata alla pratica. Mangiamo infatti minimo due-tre volte al giorno ed il cibo entra nelle nostre giornate in maniera capillare, non solo (e quasi mai) come pura fonte di sostentamento, investendo un ruolo molto forte sia dal punto di vista sociale che emotivo.
Per questo non c’è da meravigliarsi se una dieta perfetta in termini di apporto di nutrienti nella teoria ma irrealizzabile nella pratica sia destinata già in partenza a fallire. Ecco che emerge quindi il motivo per cui il colloquio dietetico rappresenta la prima tappa fondamentale del percorso che porta la persona al suo obiettivo di salute, qualunque esso sia: il dimagrimento, la pura curiosità, il desiderio di risolvere eventuali problemi digestivi o il supporto all’attività fisica.
L’incontro si rivela essere in ogni caso un’occasione preziosa in cui accanto alla storia clinica emergono le abitudini, lo stile di vita, i tempi dei pasti, le predilezioni/avversioni alimentari e le scelte personali etiche di ciascuno (es. vegani/ vegetariani).
Fortunatamente ancora nessun computer o programma può sostituire questo momento di ascolto ed accoglienza che si traduce poi in spinta al cambiamento e al sostegno lungo un percorso che è diverso per ognuno di noi.
Perché se è vero che siamo tutti uguali è altrettanto vero che siamo tutti diversi, soprattutto quando ci sediamo a tavola!